1977

Peter

Con Peter ci incontrammo alla vigilia di Natale a Mamhid, là dove il Marocco finisce e inizia o perlomeno iniziava la  famigerata ’muraglia verde’… sorta di terra di conquista verso l’ex Sahara Spagnolo, conteso per i suoi fosfati tra il Marocco e i Guerriglieri del Polisario, con Algeria e Mauritania a far da interessati spettatori-complici.

 

Peter aveva 10 anni più di me, era un americano di Seattle e aveva una moglie giapponese che viveva in Giappone. Era innamorato della natura e voleva fare il fotografo naturalista. Per campare faceva il commesso al supermercato. 

 

Nel 2009, combinazione proprio dopo che ero stato a fare un worksho con i bambini Bielorussi a Creta ho ritrovato la sua lettera, con le belle foto che fece a Mamhid.

 

Lui dice delle cose gentili di me, perché era stupito nel vedere che ogni mattina una decina di bambini venivano  sotto la nostra finestra e mi chiamavano per nome. Io non dimentico che la gamba mi si era gonfiata per un’infezione trascurata  e che lui mi diede venti dei suoi pochi dollari, con i quali poter prendere il treno per Tangeri e poi il traghetto per Gibilterra.

Inoltre la sua lettera arrivò un giorno d’estate, e più esattamente il giorno successivo all’intervento chirurgico  a cui mia madre si era sottoposta con grave rischio… e questa letterà così affettuosa, scritta addirittura in due lingue, la rasserenò molto..a cominciare dalle farfalle.

  • Virginio Briatore