2011

Progetto Lavazza Horeca Design Collection 2009/2011


Il caffè è un piacere quotidiano. Un rito e un gesto tra i più diffusi in Italia e nel mondo. Il rituale del caffè avviene sia in privato che in pubblico e la sua evoluzione è specchio dei mutamenti che attraversano la società umana, la famiglia, il commercio, l’ambiente di lavoro.

Lavazza accompagna e favorisce il rito del caffè che ha il suo culmine nei luoghi pubblici e in particolare in quegli esercizi commerciali quali Caffè, Bar, Ristoranti e Hotel (internazionalmente raccolti sotto la sigla HO.RE.CA.) in cui va in scena l’Espresso: l’eccellenza del caffè italiano di cui Lavazza è leader.

Nell’affrontare questa nuova piccola grande sfida sì è partiti da una bella eredità, tipica di un’azienda con 116 anni di storia, riconosciuta per i suoi prodotti ad alto tasso di qualità e innovazione. Un’eredità da cui estrarre e conservare i valori fondanti, arricchirli di linguaggi contemporanei e proiettarli nella spiccata dimensione internazionale che l’azienda ha assunto nel XXI secolo.

Forti di questa grande eredità e consapevoli di dover essere utili agli oltre 100.000 pubblici esercizi in cui oggi si serve un cremoso espresso Lavazza, il team di manager che lavorano nell’area Food Service Away From Home, guidati da Monica Balocco, nell’autunno del 2009 ha deciso di rinnovare la linea di oggetti di supporto all’attività. Partendo da un punto fermo, anzi due: la tazzina dell’espresso e la tazza del cappuccino, vere e proprie icone del caffè italiano nel mondo!

Con il mio aiuto è stato quindi organizzato un concorso ad inviti riservato a 6 studi di design della nuova generazione ai quali in un secondo tempo ne è stato aggiunto un settimo. Questa volta l’obiettivo non era scegliere un unico progettista ma arricchire la collezione con la pluralità dei linguaggi e delle identità, creando comunque un family feeling grazie alla coerenza dei materiali, alla dominante cromatica e al magnetismo del marchio.

Per la prima volta nella storia delle collezioni Lavazza per il canale HO.RE.CA. si è notata fra i progettisti una marcata presenza femminile, portatrice di nuove sensibilità, sia pratiche che estetiche.

I designer invitati sono: Lorenzo Damiani, architetto della Brianza, considerato uno dei più geniali giovani designer italiani; Ilaria Gibertini, designer di Parma nota per alcuni prodotti di grande successo in cui design, grafica e simpatia si danno la mano; Setsu e Shinobu Ito, progettisti giapponesi di fama internazionale, da oltre 10 anni residenti a Milano;Alessandra Pasetti, giovane promessa veneta, Matteo Ragni, architetto e designer ormai consacrato da critica e pubblico; Virgola3, un inedito ed entusiasta trio tutto femminile composto da Laura Affinito, Concetta Lorenzo, Katya Mattioli, le prime due attive a Milano e la terza a Sassuolo; Ad essi, in un secondo tempo e per un progetto specifico, si è aggiunto l’architetto veneziano Marco Zito, noto progettista di oggetti dalla grande pulizia formale.

  • Virginio Briatore
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2010

Venezia - Bisanzio, alle radici dell’estetica occidentale

Ai primi di maggio sono stato invitato a presentare il mio progetto "Venezia-Bisanzio, alle radici dell’estetica occidentale" presso due belle università ad Halle e a Berlino. È stata un’esperienza intensa: il pubblico tedesco era colto ed educato, gli organizzatori gentilissimi, il contesto prestigioso. Io ho parlato, Valentino ha suonato. Inutile dire che buona parte del successo è merito suo. Due i momenti divertenti: ad Halle, patria di Friedrich Händel, avevano detto che c’era un pianoforte a coda, che però non passava dalla porta dell’aula magna. Ho risposto loro di lasciarlo fuori: la musica sarebbe entrata! A Berlino, il responsabile delle tecnologie mi ha chiesto se avevo portato anche un file audio. Ho risposto che avevo un figlio audio!

  • Virginio Briatore
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Lavazza Design Machine

Il libro e la mostra Lavazza Design Machine, presentati al Fuori Salone di aprile sono stati il lavoro più complesso e impegnativo dell’anno.

 

Ho radunato decine di macchine sperse ai quattro angoli dell’azienda e altrove, documentato, fatto fotografare, raccontato e aiutato a mettere in scena 20 anni di lavoro di migliaia di persone.

 

Una bella esperienza, una bella mostra e un www.virginiobriatore.it/libro_lavazza.pdf" target="_blank" rel="noopener noreferrer">LIBRO che rimane.

  • Virginio Briatore
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"Chiamatemi acqua" @Terni

A Terni sono andato con il mio amico Denis Santachiara e il nostro intervento l’ho intitolato "Chiamatemi Acqua!". Abbiamo ragionato su come Terni e l’Umbria, ricche del bene più prezioso che ci sia su questa terra: acqua buona e dolce da bere - possano imparare a goderne con accuratezza, ricavandone vari tipi di benessere.

è emozionante  parlare in piazza, al crepuscolo... E vedere la gente che piano piano si ferma.

Sul più bello, il mio video si è bloccato ed ho continuato a braccio... solo... solo con la parola.

 

Il giorno dopo siamo andati alla cascata delle Marmore: spettacolo!

  • Virginio Briatore
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Lombardini

Lamentarsi non basta!

 

Le conversazioni che lo studio di architettura L22 ha voluto e organizzato sono state  per me uno dei lavori più belli e difficili del 2010. L’idea è quella di far incontrare e discutere con spirito costruttivo coloro che hanno la responsabilità di costruire grandi edifici con coloro che hanno la responsabilità di studiare i fenomeni dell’esistenza delle persone che in quegli edifici  dovranno vivere e lavorare.  I 6 professionisti che abbiamo messo a confronto erano tutte personalità potenti e di grande esperienza per cui il mio compito è stato quello di accompagnatore discreto. Ho fin da subito condiviso lo spirito delle teste di L22: uscire dal lamento e fare qualcosa  di buono per pensare la Milano del futuro.

Le conversazioni mi sono piacute perché ho imparato alcune cose, direttamente dalla voce di chi le fa e le sa.  E sono fiducioso che anche il pubblico che ha sempre riempito lo spazio disponibile abbia trovato del buon cibo per la mente ( e per il corpo…accompagnato anche da ottimo vino!)

  • Virginio Briatore
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