2009

OFFICE ZAPPING

All’inizio del 2009, siccome si parlava di crisi e volevo darmi una mossa, mi era venuta una bella idea: andare ogni settimana o ogni 15 giorni a lavoare per un giorno nello studio di amici e creativi vari di mia conoscenza.

 

Avevo una fantastica lista di persone a cui chiedere asilo: fotografi, architetti, comunicatori, registi, musicisti, designer, imprenditori, artigiani, scuole, ricercatori, stilisti. 

 

L’obiettivo era raccontare come e dove si sviluppano le attività creative, quanta meraviglia, fatica e intelligenza serva per dare corpo alle idee, unica nostra risorsa inesauribile. Avevo convenuto col portale atcasa/corriere.it di raccontare tutto su un blog.

Poi loro hanno rinviato più volte, non per cattiva volontà, ma per mancanza di persone in grado di seguire il progetto.

 

Quindi al momento ci ho  rinunciato, ma se trovo l’energia o un giovane blogger che mi segua lo riprendo.

Total Tool

Il viaggio è iniziato da Via Cappuccini, famosa a Milano per i fenicotteri rosa che vivono nel giardino di Villa Invernizzi. 

 

Total Tool è un'agenzia fondata da Giulio Ceppi,  dove un team di circa dieci persone cerca di innovare i processi dell'architettura e del design. Quindi non solo prodotti finali, ma ricerca sui cambiamenti, le visioni e i segni della contemporaneità.

 

Questi i numeri significativi di dieci anni di attività:  

14.800     tavole (design templates)

10.200     click mensili sul sito

3.200       contatti attivi nella mailing list

2.400       concept sviluppati

1.020       presentazioni di progetti

370          progetti consegnati

270          mappe e diagrammi disegnati 

90            clienti serviti

65            studenti ospitati in stage

24            nazionalità al lavoro

5              persone sempre presenti (1999-2009)

 

Qui è stato progettato il primo 'ecogrill' italiano, appena inaugurato vicino a Cesena, sulla superstrada Ravenna-Roma. L'erba sul tetto deve ancora crescere, ma una volta terminati i lavori di ambientamento l'Autogrill sarà come un 'vegetale' in mezzo alla campagna. 

Un edificio geotermico che preleva il caldo e il freddo dalla terra, con una riduzione del CO2 emesso del 65% e un risparmio di energia del 25%.  

 

Molto belle le sospensioni scelte per il ristorante: le lampade Dandelion, disegnate da Deepdesign per Tecnodelta, da poco entrate a far parte della collezione del MoMA di New York. 

Insomma un bel posto di si fanno bei lavori e dove i portinaio, un elegantissimo indiano, ha un pc Vaio di ultima generazione.

 

A dare il senso dello studio, oltre alle mie parole, basta il commovente quadernone nel quale gli stagisti hanno lasciato le tracce del proprio passaggio su questa Total Terra!

 

Per saperne di più www.totaltool.it/" href="www.totaltool.it/">www.totaltool.it

 

Santa Chiara

La voce del maestro balza al di là del muro di cemento a blocchetti e raggiunge gli operosi allievi, tra i quali spicca fra Tommaso che da sei anni è novizio nel monastero Santachiara!

Dal 1990 in una ex officina in fondo a un cortile chiuso tra la ferrovia e il Naviglio Grande, a metà tra la Canottieri Olona e la Canottieri Milano c'è uno studio di design fra i più straordinari del pianeta.

 

È lo studio del mago Denis Santachiara, progettista autodidatta che inventa arredi, lampade, casalinghi e ambienti di inconfondibile presenza e originalità.

Nel 'monastero del progetto' si entra attraverso una reception condivisa con Miro Zagoli, uno dei più prestigiosi fotografi del design, nonché amico di infanzia di Santachiara. All'interno una grande sala dal pavimento chiaro è divisa come una T da una parete bassa in cemento: su un lato lungo vi è un grande tavolo cablato dove a seconda dei periodi lavorano dalle due alle sei persone. Sull'altro lato c'è il laboratorio di prototipazione con vari attrezzi tra un vero tornio industriale e una mitica Dimension, la nuova macchina per la prototipazione rapida in abs. Dice Santachiara: "Potevo comprarmi una porsche o una barchetta e invece mi son comprato un utensile incredibile: il primo oggetto che ho fatto è un vasetto col profilo di Totò, l'ultimo un componente per la nuova lampada Naos."

 

Il mago apre lo zainetto e tira fuori libri che sta leggendo: Neuroestetica, La fidanzata automatica, L'estinzione dei tecnosauri, Neuro-mania, La crisi dei musei, L'opera replicante. Più tardi un postino gli porterà un libro che aspettava da tempo: le 'Vite de’ più eccellenti pittori, scultori e architetti ”, del Vasari!

 

L'officina, a poche settimana dal Salone Internazionale del Mobile, gira a pieno ritmo: in arrivo ci sono 4 lampade, un porta schermi, uno sgabello, lo stand di Campeggi e una installazione con video 'esplosione' nei chiostri della Statale.

Quest'ultima in realtà è una lampada, denominata Zabriskie point, prodotta da De Majo che a partire da un nucleo centrale sembra esplodere e diffondersi in ogni direzione. L'installazione a soffitto lunga 70 metri riproduce con migliaia di foglietti di plastica trasparente i foglietti di vetro con cui la lampada sembra espandersi, evocando la mitica esplosione del film di Antonioni',  mentre una video proiezione dilata all'infinito l'effetto della disintegrazione.

 

Intanto, nel sole di marzo è fiorito l'albicocco del giardino e presto qualcuno dei 5 stagisti-discepoli, che ogni anno ruotano nello studio, potrà lavorare anche sotto le foglie dell'ippocastano.

 

School of Art Design Media

Il viaggio non ha mai fine. E io, come tutti, sono un passeggero che va di qua e di là, per breve tempo.

Prima della Milano Design Week ho lavorato in un paio di edifici non comuni sull’isola di Singapore.

 

Il primo edificio è una sorta di farfalla che sembra salire da terra a cielo. Fra le sue ali una grande fontana, in mezzo alla fontana un’isola, sull’isola due palme. Sul tetto erba verde equatoriale fumante nel sole, dentro aria condizionata quasi nordica. L’architettura simboleggia l’incontro armonioso di acqua, terra e cielo così come si vorrebbe fosse quello fra Arte, Design e Media. Inaugurata nel 2004 questa facoltà vede quest’anno i suoi primi laureati ed io sono stato invitato per una lectures aperta a tutti (in cui ho video-raccontato il mio viaggio “Venezia – Bisanzio, alle radici dell’estetica occidentale”) e per una ‘valutazione da esterno’ sui progetti che gli studenti presentano a fine anno.

L’edificio è spettacolare, gli uffici hanno grandi vetrate, codici d’accesso, arredi convenzionali, in prevalenza grigi. Più interessanti le aree di attesa con divani e poltrone. La mediateca è bella, chiara, silenziosa. I laboratori sono tutti super attrezzati, sia che si parli di prototipazione, di multimedialità o di pittura. Ciononostante i lavori degli studenti non sono entusiasmanti… sembra mancare l’urgenza, il dramma, la felicità, l’ironia. Il posto più vitale è l’angolo caffè allestito dagli studenti, dove almeno c’è un po’ di sorpresa e di improvvisazione.

 

L’ADM è l’ultima stella della Nanyang Technological University, una delle prima cinquanta al mondo nel rank del Tames, con punte tra le prime quindici per le aree di ingegneria e high-tech. Il campus è un parco enorme, con proprio sistema di autobus e una fermata della metrò in prossimità. Ci studiano 25.000 studenti, di cui circa 2000 si fermano anche a dormire, ci lavorano e ci vivono 5000 persone provenienti da tutto il mondo che abitano in condomini e palazzine di ottima fattura. Campi da gioco, piscine, piste di atletica, supermercato, ristoranti, pub, asilo, infermeria, albergo… non manca nulla. Ogni mattina dei camion silenziosi scaricano miriadi di giardinieri, imbianchini, idraulici, lavavetri, camerieri… che tengono  in perfetto ordine questo regno di studiosi e di studenti. Se pensate che costi una fortuna vi sbagliate: tutto questo ben di dio si frequenta con neanche 5000 € all’anno. Il problema è reggere 365 giorni identici in un clima da foresta pluviale: sole e pioggia, pioggia e sole, umidità e calore, tutto wireless!